Infiltrazione Ecoguidata dell’Anca

Negli ultimi anni la tecnica dell’infiltrazione ecoguidata dell’anca sta trovando sempre più consensi nel settore sanitario. Si applica per il trattamento dell’artrosi dell’anca, o coxartrosi, nelle sue fasi iniziali.

Viene utilizzato un preparato di acido ialuronico, iniettato direttamente nella cavità articolare con un sottile ago. L’intervento è rapido, indolore e non presenta particolari controindicazioni.

Coxartrosi e infiltrazione ecoguidata dell’anca

La coxartrosi, ovvero l’artrosi dell’anca, è una patologia degenerativa invalidante che colpisce le articolazioni coxo-femorali. Provoca un progressivo indebolimento della cartilagine articolare, con riduzione del suo spessore e danni alle strutture tissutali che la compongono. L’articolazione diventa sempre meno elastica, i movimenti più difficoltosi, con aumento della rigidità e del dolore.

Gli anziani sono senza dubbio i più soggetti a sviluppare la coxartrosi. Anche gli atleti che praticano sport pesanti, con intense sessioni di allenamento, però, corrono maggiori rischi di andare incontro alla patologia. Si registra, inoltre, una certa familiarità per lo sviluppo del problema.

È molto importante non trascurare il disturbo e intervenire tempestivamente ai primi sintomi di artrosi dell’anca. I sintomi di coxartrosi nelle fasi iniziali più comuni sono:

  • Rigidità dell’articolazione dell’anca e difficoltà ad eseguire i normali movimenti della gamba;
  • Rigidità e difficoltà di movimento che si avvertono soprattutto la mattina e tendono a scomparire dopo circa mezz’ora di attività;
  • Dolore profondo all’inguine che si estende verso i glutei.

Benefici dell’intervento

L’infiltrazione ecoguidata dell’anca permette un’infiltrazione precisa dell’acido ialuronico all’interno dell’articolazione. Il prodotto utilizzato ha così la capacità di agire proprio nella zona interessata, limitando al minimo i rischi di effetti collaterali e potenziandone gli effetti benefici.

L’acido ialuronico è il naturale componente del liquido sinoviale, cioè del liquido che riempie le cavità articolari e permette lo scorrimento della cartilagine articolare. Gli effetti dell’infiltrazione, oltre a migliorare la viscosità del liquido e facilitare i movimenti articolari, favoriscono la riparazione tissutale e delle strutture danneggiate dell’articolazione.

Per quanto la coxartrosi sia una patologia degenerativa, grazie alle infiltrazioni ecoguidate è possibile rallentarne i sintomi e avere un notevole miglioramento della condizione clinica del paziente. Se l’artrosi viene approcciata con tempestività, è possibile ritardare o addirittura evitare l’intervento di impianto di una protesi d’anca.

Si utilizza la tecnica dell’infiltrazione ecoguidata dell’anca con acido ialuronico vista la particolare struttura dell’articolazione coxo-femorale. L’articolazione, infatti, è caratterizzata da un limitato spazio intrarticolare; la posizione profonda è difficile da raggiungere con un intervento di precisione senza l’ausilio di una guida radiologica.

Come avviene l’infiltrazione ecoguidata dell’anca

Le principali tecniche radiologiche utilizzate per monitorare l’infiltrazione sono:

  • Ecografia;
  • Fluoroscopia;

Fra queste l’ecografia è la più indicata, in quanto molto semplice da eseguire anche ambulatorialmente. Non espone, inoltre, il paziente a radiazioni ed è priva di controindicazioni.

L’infiltrazione ecoguidata dell’anca avviene in ambulatorio, dura circa 10 minuti e non necessita di anestesia.

Subito dopo l’intervento il paziente può tornare alla propria abitazione e riprendere le normali attività quotidiane. È consigliato un leggero esercizio fisico, che verrà concordato con lo specialista in base alle condizioni individuali, per permettere all’acido ialuronico di distribuirsi uniformemente all’interno dell’articolazione. Per avere una diagnosi precisa e maggiori informazioni riguardo all’intervento di infiltrazione ecoguidata dell’anca, non esitare a contattare il dott. Giovanni Franza per un consulto.